PROTESI SU IMPIANTI E CARICO IMMEDIATO

PROTESI SU IMPIANTI E CARICO IMMEDIATO

La protesi su impianti merita un capitolo a parte a causa delle differenti caratteristiche biomeccaniche e morfologiche degli impianti rispetto ai denti naturali.

I nostri denti infatti sono ognuno caratterizzato da una anatomia differente in relazione alla zona dell'arcata in cui si trova e alla funzione principale che deve svolgere.

I molari hanno due o tre radici, a seconda che si trovino nell'arcata superiore o in quella inferiore, tre radici i molari superiori e due i molari inferiori, per sopportare il carico masticatorio maggiore che in condizioni fisiologiche è stato calcolato essere mediamente di ottanta chili per centimetro quadrato, e questa differenza è a sua volta determinata dalla qualità dell'osso a cui sono ancorati, più spugnoso ed elastico superiormente e più compatto e duro nella mandibola.

I premolari svolgono una funzione masticatoria minore e per questo motivo hanno una anatomia che si può definire di transizione verso quella dei denti più anteriori, che hanno una sola radice.

I canini sono deputati a mordere e lacerare il cibo per trazione, per questo motivo hanno una radice molto lunga e sono appuntiti.

Gli incisivi servono ad incidere come dice il loro nome ed hanno quindi forme a scalpello e una radice più ovalizzata e piccola.

Oltre a questo i nostri denti sono dotati di un ammortizzatore delle forze masticatorie posto tra radice ed osso, una vera articolazione che funziona come un ammortizzatore idraulico e che li dota di una certa elasticità.

Gli impianti sono solo cilindroconici o cilindrici fino ad oggi, il loro diametro varia ma la loro forma no, rendendo difficile replicare la fisiologica proporzione tra dente e radice o radici che esiste in natura.

Inoltre, una volta integrati nell'osso, mancando di quell'ammortizzatore descritto prima, sono come un chiodo piantato in un muro, stabili ma rigidi.

Questi fattori ed altri che variano da caso a caso determinano una sostanziale differenza nella realizzazione della protesi su impianti da quella su denti naturali, essa infatti deve compensare per quanto possibile queste differenze con particolari accorgimenti biomeccanici con cui deve essere realizzata e con specifiche caratteristiche studiate per renderla completamente naturale alla vista ma anche perfettamente funzionale nel tempo.

Oggi, grazie al progresso sviluppatosi in questo campo, è possibile realizzare intere arcate dentali su impianti con un risultato sia estetico che funzionale naturale.

CARICO IMMEDIATO

In condizioni anatomiche del paziente favorevoli è possibile inserire gli impianti e montare subito su di essi la protesi provvisoria con la quale il paziente può riprendere immediatamente la sua vita normale.

Perchè questo sia realizzabile è necessario che la quantità di osso in cui inserire gli impianti sia sufficiente e di buona qualità, in modo da renderli da subito molto stabili.

Sempre grazie alle conoscenze acquisite negli ultimi trenta anni è diventato possibile in alcuni casi sostituire immediatamente un dente appena estratto con un impianto a carico immediato, accorciando così enormemente i tempi di finalizzazione del lavoro senza compromettere l'estetica del sorriso.

Passato il tempo necessario alla cosidetta osteointegrazione dell'impianto, che va dai tre ai quattro mesi a seconda dell'arcata in cui è stato inserito, si procederà alla realizzazione della protesi definitiva.