PROFESSIONE E PROFESSIONALITA'

PROFESSIONE E PROFESSIONALITA'

In un periodo storico di grande crisi economica e morale mi trovo spesso a riflettere sul significato di queste due parole e su come conciliarlo con la situazione attuale.

I concetti racchiusi in esse mi hanno guidato lungo il cammino da quando ho iniziato la mia attività lavorativa e mi sono stati trasmessi sia durante gli studi che in casa dai miei genitori.

La parola PROFESSIONE definisce un ambito lavorativo specifico per il quale ci si è preparati studiando e acquisendo competenze affinate poi sul campo con l'esperienza.

Ai professionisti è richiesta una profonda conoscenza degli argomenti che trattano e una grande capacità di lavoro intellettuale e in alcuni casi anche manuale come nel caso dei chirurghi e degli odontoiatri appunto, ai quali oltre a questo è richiesta anche una capacità gestionale e imprenditoriale necessaria per sostenere le strutture indispensabili allo svolgimento della propria attività.

La parola PROFESSIONALITA' definisce un concetto diverso ma per me importantissimo, ovvero il modo in cui il professionista utilizza le sue competenze mettendole a servizio del cliente / paziente.

Le due cose vanno di pari passo, non ci può essere professione senza professionalità e vice versa, la sola abilità specifica caratterizza il buon tecnico, la capacità di applicarla con professionalità definisce il professionista vero.

Oggi in molti ambiti assistiamo ad uno stravolgimento di questo principio che a mio avviso sta creando i presupposti per uno sgretolamento del rapporto di fiducia professionista paziente.

Il prevalere di logiche di profitto e sfruttamento da parte di poteri finanziari più o meno forti e grandi sta spingendo verso un esercizio della professione senza professionalità.

Sempre di più si richiedono tecnici in grado di fare cose mirabolanti ad ogni costo e manovalanza per svolgere le attività più comuni nel più breve tempo possibile (spesso "impossibile"), su scala industriale per spremere al massimo il mercato e impadronirsi di fette sempre più grandi di esso, una vera e propria speculazione finanziaria fatta sulla pelle degli utenti e dei professionisti veri.

Per questo motivo non si consiglia più la soluzione migliore per il paziente che a volte potrebbe essere la meno dispendiosa e la più semplice ma quella più redditizia per lo speculatore, fino ad arrivare alla vera e propria truffa inventandosi problemi che non ci sono al solo scopo di fare cassa.

Del resto la logica del commercio può portare a questo se non si è eticamente corretti e inserire questa logica  nella professione è quanto di più deleterio si possa fare.

Naturalmente la professione non può prescindere dal profitto, come tutte le attività ha bisogno di un bilancio positivo per stare in piedi, continuamente aggiornarsi e dare un servizio adeguato all'utente finale, ma tutto questo deve essere ed è stato fatto fino ad ora restando sempre all'interno del concetto di professionalità dai professionisti seri.

La valutazione della serietà del professionista era fino ad oggi giudicata dal paziente grazie ai risultati, valutabili sulla base di criteri di durata del lavoro, assenza di complicazioni, buon rapporto costo beneficio, presa in carico delle responsabilità e raggiungimento degli obbiettivi nel breve e nel lungo termine.

Altri criteri erano la trasparenza dei prezzi, la scelta data tra varie soluzioni indipendentemente dal costo, la certezza di avere un interlocutore costante nel presente e nel futuro pronto a rispondere delle proprie azioni nell'interesse reciproco.

La concezione commerciale che si sta impadronendo delle professioni complice la crisi economica e la miopia (o peggio la connivenza) della politica che pur di fare demagogia ha aperto le porte alla speculazione finanziaria anche in questi settori, sta riducendo tutto alla valutazione economica contrabbandando il ribasso dei prezzi come una nobile battaglia e facendo finta di non sapere che certe prestazioni sotto un certo tetto di spesa non possono essere erogate con la giusta qualità e il giusto margine per tenere in piedi le strutture che le erogano.

E allora ecco un fiorire di offerte da supermercato, specchietti per le allodole che nascondono il fatto che alla fine il prezzo che sarà pagato sarà molto simile a quello che sarebbe stato andando da un libero professionista serio ma ben identificato, o in alternativa le prestazioni non sono eseguite al massimo della qualità.

Tutto questo di sicuro ha generato e genera molta confusione negli utenti, ha furbamente scompaginato tutti i criteri di giudizio consolidati e sani su cui ci si basava prima ma soprattutto ha fatto un danno gravissimo, ha incrinato e annullato in molti casi il rapporto di fiducia medico paziente o professionista utente .

Ed ecco che, anche  grazie al contributo di grandi tecnici del settore che sapientemente hanno saputo sfruttare la situazione ma che non mi sento di definire professionisti, il risultato su cui costruire la speculazione finanziaria è stato raggiunto!

In questa situazione la mia scelta è quella di rimanere un professionista vero e di trasmettere e difendere questo concetto nella convinzione che alla fine il buon senso e l'intelligenza delle persone faranno fallire tutta questa manovra e daranno forza e merito a ciò che più conta, la vera professionalità.

Nel frattempo semino questi concetti nei giovani la dove posso, nella speranza di contrastare la stortura e di tramandare la cultura etica del vero professionista per il quale vale più la reputazione del guadagno e la capacità di risolvere i problemi del paziente che quella di fare cassa.

Don Chisciotte contro i mulini a vento?   Vedremo.....

 

G. Iemmola

Domenica, Dicembre 7, 2014 - 11:26

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